
Sono costate in totale 11,2 miliardi di euro sui conti pubblici i salvataggi di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. L’esborso — diretto e sotto forma di garanzie — ha pesato sul totale del debito pubblico italiano nel 2017. Sul complesso del debito e del deficit pubblico hanno poi pesato anche gli 1,6 miliardi di euro — cifra alzata dalla precedente stima di 1,1 miliardi — impiegati dallo Stato nel Montepaschi nelle operazioni di ricapitalizzazione e ristoro dei «junior bondholders» di Mps, avvenute rispettivamente nel luglio e nel novembre del 2017. Dopo l’indicazione arrivata martedì da Eurostat, mercoledì 4 l’Istat dunque ha preso atto delle«indicazioni metodologiche fornite di recente» da parte dell’istituto europeo di statistica contabilizzando «per la prima volta gli effetti delle disposizioni urgenti per la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca». Tale contabilizzazione — specifica l’Istat — corrisponde a un trasferimento in conto capitale di 4,7 miliardi di euro per le banche venete, mentre l’impatto delle operazioni relative a Monte dei Paschi di Siena pesa per 1,6 miliardi. L’insieme delle modifiche apportate ha condotto, rispetto alle stime precedenti, a un maggiore indebitamento per il 2017, passato dai 33.184 milioni di euro a 39.691 milioni. In termini di incidenza sul Pil l’indebitamento è pari al 2,3% (a fronte dell’1,9% stimato in precedenza). Il debito risulta pari a 2.263 miliardi di euro, ossia il 131,8% del Pil (contro il 131,5% stimato in precedenza).
L’aggravio totale sui conti per le Venete — specifica l’Istat — ammonta a 11,2 miliardi di euro sul debito pubblico , dei quali 4,8 miliardi connessi con il trasferimento a Intesa Sanpaolo delle attività bancarie (effetto diretto) e 6,4 miliardi di euro con la riclassificazione delle passività delle liquidazioni delle due banche (effetto indiretto). Bisognerà vedere adesso se questi maggiori oneri potranno impattare negativamente sul giudizio europeo sui conti italiani atteso per maggio e portare quindi a una richiesta di una manovra correttiva, stimata oltre 3 miliardi di euro.