Fonte: MF Dow Jones (Italiano)
Da una fusione di Monte dei Paschi di Siena con Carige e Banca Popolare di Bari nascerebbe una banca simile a Banco Bpm per volumi ma con una redditività molto bassa e difficilmente sostenibile in un panorama economico quale quello attuale.
L’apporto maggiore, rapportato sul totale dell’attivo, sarebbe di Mps, pari all’80%; Carige apporterebbe il 12% e Banca Popolare di Bari l’8%.
Questo quanto emerge da un’analisi della Fondazione Elio Porino, a cura del Centro Studi Orietta Guerra. Escludendo dall’analisi gli Npl (non performing loans), che per Mps devono essere nettati dall’operazione Hydra (-4,4 miliardi di Npl netti ceduti) e che porterebbero un teorico Npe ratio (non performing exposures)netto al 3% post fusione, in linea con le aspettative del mercato, vi sono alcuni elementi da valutare con attenzione come i rischi relativi alle cause legali, la composizione dei crediti, i livelli di personale e l’indicatore finanziario Mol.
“La creazione di grandi banche, così come si sta delineando, comporterà la concorrenza sui prezzi dei servizi finanziari e questo metterà a rischio i competitor più fragili”, commenta Massimo Masi, presidente della Fondazione Elio Porino. “Oggi non vi è una lunga fila di investitori che vogliono partecipare alle fusioni bancarie e questo è un sintomo di come il settore non sia attraente nel lungo periodo, salvo che una banca non serva come piattaforma distributiva di prodotti, per cui Bper diventa strategica per Unipol”.
red/cce
MF-DJ NEWS
2310:48 dic 2020
(END) Dow Jones Newswires
December 23, 2020 04:50 ET (09:50 GMT)